Cari fratelli e sorelle, membri della comunità parrocchiale del Sacro Cuore Immacolato di Maria:

Oggi è il giorno del Signore in cui si raduna la comunità cristiana per celebrare la Pasqua, la sua vittoria sulla morte e il peccato, che sarà anche la nostra. Un giorno per ravvivare la fede e la speranza dei cristiani, e per crescere nell’amore e la comunione che ci unisce al Signore e a tutti i membri del suo Corpo, alimentandoci della Parola di Vita e del Pane eucaristico.

Purtroppo, oggi dobbiamo celebrare questo giorno del Signore e della comunità cristiana separati gli uni dagli altri, e più che la gioia e la speranza pasquale sembrano prevalere in molti di noi i sentimenti di tristezza e di paura. Addirittura, nelle poche occasioni che abbiamo d’incontrarci, senza nemmeno accorgerci possiamo guardare l’altro più come un pericolo che come un fratello o sorella, più come minaccia che come dono. È questo un’altro effetto diabolico della pandemia del coronavirus, perchè “dia-volo” significa letteralmente colui che separa e crea divisione.

Ma non siamo soli, nè inermi nè rassegnati… I cristiani sappiamo che il Signore è con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo (Mt 28,20), particolarmente quando due o tre sono riuniti nel suo Nome (Mt 18,20). Così, attraverso la preghiera, la lettura della Parola e la comunione spirituale possiamo godere questa sua Presenza che ci illumina e rinvigorisce. Possiamo, come sempre, trovarlo e servirlo nei fratelli sofferenti o più bisognosi (Mt 25,40). E quando la visita al tempio, come capita in queste settimane, ci riesce difficile, possiamo anche riscoprire o rinforzare il senso della casa come chiesa domestica dove la famiglia invoca la benedizione divina per ognuno dei suoi membri e ringrazia il Signore per la vita, i pasti e gli altri doni che condividono.

Nella Basilica non possiamo celebrare la Santa Messa coi nostri parrocchiani, e questa è una grande sofferenza per noi sacerdoti. Cerchiamo di essere uniti a voi nella celebrazione che facciamo ogni giorno -per così dire- “in privato”, di farci portavoci delle vostre intenzioni e bisogni, d’intercedere per tutti. Nelle nostre preghiere non vogliamo dettare al Signore la nostra volontà, ma cercare di capire e accettare la sua, ben sapendo che “per quelli che amano Dio tutto coopera al bene” (Rom 8,28). E come vi accennavo nel mio messaggio anteriore, forse in questa situazione eccezionale così difficile e dolorosa possiamo trovare una grazia nascosta. Essa ci offre un’opportunità per fermarci quando siamo presi da un ritmo di attività sfrenata o dalla superficialità dello spettacolo e del chiachericcio mondano, riassestando la nostra scala di valori e coltivando in maniera più profonda e personale l’interiorità, la vita familiare, i vincoli di amicizia e di solidarietà, la preoccupazione e la responsabilità sociale, insieme con la spiritualità e il rapporto con Dio… Sarà senz’altro una Quaresima differente, ma non dovrà essere meno autentica e fruttuosa.

Abbiamo poi l’opportunità di partecipare spiritualmente alle Sante Messe celebrate dal Papa, dal Card. Vicario o da altri sacerdoti che vengono trasmesse attraverso diversi canali di TV o in streaming. Nella nostra Parrocchia la chiesa è aperta i giorni feriali dalle 8 alle 12 e dalle 16 alle 19, la domenica dalle 9 alle 12 e dalle 17 alle 19:30. Un gruppetto di persone coraggiose pregano il Rosario ogni giorno alle 17:30 (l’ampiezza della Basilica consente di farlo con la dovuta distanza) e il venerdì alla stessa ora facciamo con le dovute cautele l’esercizio della Via Crucis… Non é molto quello che possiamo fare, ma forse quest’impotenza ci aiuterà a capire meglio che non sono le nostre opere pie a giustificarci e salvarci, ma è sempre la grazia di Dio, che si rivela appunto nella nostra debolezza. Mutatis mutandis, mi viene in mente la preghiera di Azaria nel libro del profeta Daniele (Dan 38-40),:

 (…)Ora non abbiamo più né principe
né profeta né capo né olocausto
né sacrificio né oblazione né incenso
né luogo per presentarti le primizie
e trovare misericordia.

 Potessimo essere accolti con il cuore contrito
e con lo spirito umiliato,
come olocausti di montoni e di tori,
come migliaia di grassi agnelli.

 Tale sia oggi il nostro sacrificio davanti a te e ti sia gradito,
perché non c’è delusione per coloro che confidano in te.

 Vi offro queste riflessioni in questa III domenica di Quaresima all’ora in cui di solito celebro con molti di voi la Santa Messa. Spero che possiamo presto ritrovarci e celebrare insieme, con più intensità e gioia che mai, la Pasqua del Signore. Che Egli vi benedica e vi protegga…  Buona domenica a tutti!

  1. Giuseppe cmf.

PS: Nel file annesso trovere alcune proposte di preghiera in tempo di epidemia che ci sono state mandate dall’Ufficio Liturgico del Vicariato.

Puoi anche aggiungere gli orari che abbiamo in questi giorni per l’apertura della Basilica. Vanno indicati nel secondo messaggio e anche copiati nel file annesso.

Grazie della tua collaborazione. Un forte abbraccio –anche se a  distanza, per le misure di sicurezza!

Giuseppe cmf

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