Cari fratelli e sorelle, membri della comunità parrocchiale del Sacro Cuore Immacolato di Maria ai Parioli,

passano i giorni, ma rimane la situazione di emergenza sanitaria che ci mantiene rinchiusi nelle nostre abitazioni e non ci consente di celebrare insieme i sacramenti neanche di fare le altre attività che avevamo programmato per questo tempo di Quaresima. Accanto o invece delle tradizionali pratiche penitenziali (preghiera, digiuno, elemosina), la pandemia del Coronavirus ci ha aperto una singolare Via Crucis in cui la sofferenza e la morte vanno intrecciate con la solidarietà e l’amore più grande. Così, in un modo o l’altro, durante queste settimane stiamo tutti percorrendo quella strada della croce che il Signore fece nella sua passione. E dinanzi alle sofferenze e alla morte di tanta gente, possiamo facilmente condividere la paura dei discepoli dispersi, il pianto desolato delle donne di Gerusalemme, la tenera sollecitudine della Veronica, l’aiuto premuroso del Cireneo… e magari anche la profonda com-passione della Madre di Gesù che accanto alla Croce del suo Figlio si mantiene in piedi, travolta dal dolore, ma ferma nella fede e la speranza.

Seguendo le orme del Maestro, questo cammino quaresimale può diventare per noi un corso intensivo per imparare ed esercitare la fermezza della fede, la tenacia della speranza e la creatività dell’amore; una specie di tirocinio che ci consenta di acquisire la saggezza della croce, l’unica capace d’illuminare le tenebre più cupe e minacciose…  Di questa saggezza sicuramente abbiamo avuto molte testimonianze in questo tempo, a cominciare dall’impressionante celebrazione fatta il venerdì scorso dal Papa in piazza San Pietro (“la piazza -mi scriveva una catechista- solo apparentemente era vuota, perchè noi tutti eravamo lì”), ma anche dagli innumerevoli gesti di solidarietà, d’impegno e di servizio generoso che ogni giorno si compiono per aiutare le vittime della pandemia, molte volte a rischio della propria vita. Se non ci fosse stata quest’emergenza forse mai avremo sospettato l’esistenza di tante persone disposte a sacrificarsi per il bene degli altri: tanti eroi anonimi che noi possiamo considerare come veri martiri della carità o –con parole di Papa Francesco- come “santi della porta accanto”. Anche qui in Parrocchia, nonostante le misure d’isolamento, abbiamo occasione di trovare molti esempi di generosità e di sollecitudine in favore dei più bisognosi, che noi cerchiamo d’incoraggiare e di canalizzare in base alle nostre possibilità. Nel contemplare queste testimonianze d’amore premuroso il cuore si riempie di profonda gioia e gratitudine e mi vengono in mente le parole del poeta Hölderlin: “là dove c’è il pericolo cresce anche ciò che salva”.  Innanzitutto quest’aforismo si verifica sull’albero della Croce!

Desidero esprimere anche un profondo sentimento di gratitudine e di riconoscimento a tutte le persone che, rispondendo alla chiamata fatta nel mio ultimo messaggio, ci stanno aiutando ad affrontare la difficile situazione che attraversa l’economia parrocchiale. Per quelli che vogliono dare il loro contributo tramite bonifico, ricordo qui le coordinate del conto corrente della Parrocchia nella banca Unicredit:

Titolare: Parrocchia S. Cuore Immacolato di Maria ai Parioli

Numero IBAN: IT 61 E 02008 05170 000400762529

In questo momento comunque la nostra preoccupazione più grave e pungente riguarda la celebrazione della Settimana Santa, che abbiamo già così vicina. Gli orientamenti ricevuti dal Vicariato, che potete vedere nel file annesso, ci invitano a vivere la Pasqua “innanzitutto nelle nostre case, riscoprendo l’ascolto della Parola di Dio e la ricchezza dei simboli della Liturgia, celebrati nella Chiesa domestica. Saranno le nostre abitazioni il vero tempio in cui celebrare con fede: come nelle case degli Ebrei nella Pasqua dell’Esodo, come nelle case dei primi cristiani di Roma venti secoli fa”. Quindi, i sacerdoti dovremo fare i riti della Settimana Santa senza la partecipazione del Popolo di Dio, che potrà unirsi spiritualmente alle celebrazioni liturgiche presiedute dal Santo Padre, nostro Vescovo, o alle altre celebrazioni che verranno trasmesse per la Diocesi di Roma.  Per maggiore comodità e chiarezza, vi ho trascritto in un altro documento gli orari delle celebrazioni nei diversi giorni.

Concludo già questo lungo messaggio invocando la benedizione del Signore su tutti voi con lo stesso augurio che formulaba il Card. Vicario alla fine degli Orientamenti Diocesani: “La fede infonda nei nostri cuori la certezza che solo Cristo risorto ha il potere di annientare le nostre paure”.

Un cordiale saluto,

  1. Giuseppe Hernandez cmf.
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