Cari amici, membri della comunità parrocchiale del Sacro Cuore Immacolato di Maria ai Parioli.

Oggi dovrebbe essere già primavera. Lo dicono le piante che cominciano a sbocciare, ammantate d’un verde risplendente. La vita risorge in torno a noi, ma nemmeno riusciamo ad accogerci, avvolti nel buio d’un inverno inclemente. Siamo stecchiti dalla tristezza e la paura per questa pandemia che ogni giorno moltiplica implacabile il tasso di contagi e di morti.

Come comunità cristiana abbiamo ormai superato l’equatore del nostro cammino quaresimale, ma l’orizzonte della Pasqua sembra ancora troppo lontano e quasi irraggiungibile. La forza della nostra fede è mesa duramente alla prova da questo feroce nemico invisibile. Come tanti dei nostri connazionali ci aggrappiamo alla speranza che “andrà tutto bene”, e come credenti preghiamo il Signore perchè finisca questa piaga… Preghiamo tanto in questi giorni!

Quando va fatta con vera fede, i primi frutti della preghiera accadono dentro di noi: la vicinanza al Signore ci da pace, consolazione, fiducia, coraggio, speranza, riconciliazione… Forse non cambierà nulla in torno a noi, ma siamo noi stessi ad essere trasformati, diventando capaci di fare –o di subire- quello che prima sembraba impossibile. La preghiera, quando è autentica, porta frutti di conversione.

Preghiera e conversione vanno dalla mano, e abbiamo bisogno di tutte e due. La minaccia del coronavirus ci ha reso acutamente consapevoli della nostra fragilità, ma anche del intreccio della nostra sorte con quella degli altri: per il bene o per il male, siamo tutti collegati, interdipendenti. E così la chiamata alla responsabilità personale include  anche l’appello a prendersi cura degli altri, in particolare dei più deboli. Perciò se rimaniamo a casa non è per chiusura egoista o per il timore di essere multati, ma per il rispetto e l’attenzione verso gli altri, perchè vogliamo essere solidari.

La rinuncia per amore ci mette anche in sintonia con Colui che ha dato la vita per noi. In questo senso paradossale il digiuno eucaristico di questi giorni diventa una forma di comunione. Non possiamo celebrare insieme la Santa Messa, ma partecipiamo al sacrificio di Cristo attraverso le opere dell’amore: Il servizio, la generosità, la pazienza, l’abnegazione… sono una forma di Eucaristia incarnata e vissuta nel quotidiano.

Ciò nonostante, la vita di fede del cristiano si esprime e allo stesso tempo si nutre attraverso la pratica sacramentale. Abbiamo bisogno dei sacramenti per mantenere accesa la fiaccola della speranza e il fuoco dell’amore, l’identità cristiana e l’appartenenza ecclesiale. Per questo le chiese parrocchiali rimangono tuttora aperte e, con le dovute misure di sicurezza, ci è consentito di accostarci al sacramento della penitenza o alla comunione eucaristica. Nella nostra Basilica alcuni fedeli lo fanno in prima serata, dopo la recita del Rosario che di solito si fa alle 17:30.

In una situazione così singolare, tanto difficile e cambiante non esistono le risposte o le soluzioni scontate: dobbiamo cercare qual’è la strada da seguire e quale decisione prendere in ogni momento (la meno cattiva, se non la migliore). Ricerca e e discernimento che vogliamo fare con voi, come comunità che cammina insieme, in ascolto reciproco, per aiutarci ad ascoltare e assecondare la voce del Signore. Per questo chiedo la vostra collaborazione attiva, sia in dialogo personale o magari con qualche messaggio attraverso il telefono (3313400855), il whatsapp (+34 619079904) o la posta elettronica (pre.for.bet@movistar.es).

Questa collaborazione è anche necessaria perchè questi messaggi parrocchiali possano arrivare a molti membri della nostra comunità di cui non abbiamo l’indirizzo. Per questo, se vi sembra opportuno, vi pregherei di rinviarli ai familiari, amici e conoscentiche abitano in questa zona. Con il loro consentimento potreste anche fornire un indirizzo da includere nel database della parrocchia.

Permettetemi di aggiungere un’ultima richiesta, che riguarda la vostra collaborazione nel andamento economico della parrocchia. Sappiamo che l’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia ha anche pesanti effetti collaterali negli altri ambiti della vita sociale. In particolare, la drastica diminuzione delle entrate (questue, offerte votive, donativi per uso delle sale…) rende molto precaria la situazione della parrocchia e non riusciamo a coprire i costi ineludibili che comportano il sostentamento dei sacerdoti, gli stipendi degli impiegati, le utenze (gas, elettricità, telefono, acqua, assicurazioni…) e tutte le altre spese che richiede il mantenimento e l’uso della Basilica.

Potete dare il vostro contributo economico facendo un versamento o un bonifico al conto corrente della parrocchia nella banca Unicredit:

Titolare: Parrocchia S. Cuore Immacolato di Maria ai Parioli

Numero IBAN: IT 61 E 02008 05170 000400762529

Vi ringrazio in anticipo della vostra collaborazione generosa. Rimaniamo uniti nella preghiera e nella comunione spirituale. Con l’aiuto del Signore possiamo vivere le sofferenze del presente come le doglie del parto che precedono e danno alla luce un mondo rinnovato. Attraverso questo passaggio pasquale, finalmente ci sarà la primavera!

Buona domenica a tutti!

P. Giuseppe cmf.

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